Shakespeare sarà ospite fisso qui

" Date parola al dolore: 

il dolore che non parla 

bisbiglia al cuore sovraccarico 

e gli ordina di spezzarsi...”

(Shakespeare, Macbeth, atto IV, scena 111)

E vado avanti

Le cicatrici ci ricordano dove siamo stati, ma non devono determinare dove andremo.


E per i sopravvissuti ad un evento traumatico non c'è niente di può vero. Ed ancora una volta la fenice resiste.

Un armadio speciale

La mia vita sociale al momento è un po' come un armadio. Non mi sono fumata se dico ciò, ma è davvero così se ci penso bene. Infatti sono stata costretta a disfarmi di certi legami ormai logori che mi stavano un po' stretti addosso, ne ho trovati alcuni nuovi piuttosto carini, altri ancora li ho momentaneamente riposti in naftalina.

Purtroppo non è affatto facile togliere dall'armadio certi maglioni piuttosto caldi, miei fedeli compagni da tanto tempo: quante (dis)avventure vissute insieme, quante giornate passate in compagnia! Ma quando arrivano le tarme anche io mi devo inchinare. Nel mio caso, le tarme che hanno logorato il mio maglione preferito si chiamano razionalità ed indecisione e sono arrivate tanto in profondità da fare davvero un bel lavoretto. Mi trovo nell'impossibilità di metterlo così com'è e devo assolutamente disfarmene, prima che contagi il resto degli abiti: con cura lo piego e lo metto in una scatola, piangendo lacrime amarissime. Non è giusto che debbano arrivare gli spazzini a ritirare le scatole e rendere questa decisione così assoluta, senza possibilità di ritorno. Ti devo rimettere ancora, posso curare i buchi affinché tu sia di nuovo indossabile: ma non sarebbe giusto, forse, forzare questa situazione. Quindi sigillo la scatola con cura e la metto sul pianerottolo.

Ho acquisito (o ritrovato) altri maglioncini piuttosto carini che mi calzano a pennello e sono proprio quello di cui ho bisogno al momento. Sono caldi abbastanza da proteggermi dalle intemperie, ma non arriveranno mai a scaldarmi il cuore. Se non altro non sono rimasta nuda come l'altra volta, ho almeno qualcosa che mi tenga al sicuro dal vento gelido che minaccia continuamente di buttarmi per terra. Grazie a questi maglioncini posso guardare con speranza al futuro, posso credere in un domani migliore e riuscire anche a divertirmi un po'.

Infine, alcune felpe sono state momentaneamente riposte in naftalina perchè non mi andavano più a genio. Non tanto perchè le mode cambiano, ma io sono sempre la solita ed ho bisogno di una certa continuità: una felpa troppo larga o troppo stretta è solo un inutile fastidio. Può darsi che torni a metterle nuovamente, ma ci credo molto poco: non posso essere sempre io a dovermi adattare agli abiti! Qualche volta potrebbero anche essere loro a collaborare!

Una massima che mi ispira

Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica di aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. 

Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare. 

(Igor Ivanovič Sikorskij, aviatore russo)

Primo, glorioso post

Era da tanto che non scrivevo su un blog mio. Ne avevo un altro prima su Splinder, "Vite interrotte dalla violenza" recitava il titolo. Ma ne sono passati di anni da quando ero ancora nel mood vittima. Ora sono risorta dalle mie ceneri e ricomincio un nuovo blog qui. Lo voglio coloratissimo e ricco di cose splendide, quelle che in questi anni ho coperto con una mano di nero e tanto dolore.... devo recuperare un po' il tempo perso, anche se qualcosa inesorabilmente non tornerà più. Studio psicologia con dedizione, forse in cerca di risposte a domande che mi porto dentro da molto, forse perchè vedo un futuro dove io guarirò gli altri come io sono stata seguita passo a passo per risalire la china. Che dire? Spero che qualcuno mi legga, se non altro per curiosità!

Baci!

                           Elle